presenta
Un grande
giorno
LLa bella stagione è ormai passata e quella forza che spinge le cime degli alberi verso il cielo è ormai in letargo assieme a gran parte del bosco.
Il vento dell'autunno trasporta, nelle strade desolate, odore di malinconia. La luce del sole si impiglia tra i rami di salice che sembravano inchinarsi all'arrivo dei primi freddi. Nel Kentucky ci sono anche queste giornate, in cui nulla accade, al di fuori dello scorrere delle ore e di poche macchine che fendono il silenzio della strada.
Nel folto del bosco, un tappeto di foglie arancioni e friabili accoglie i passi di Thomas McCarthy, il dirigente di una distilleria che regge, ben stretta tra le braccia, una cassa contenente la sua piccola scorta di bourbon. All’indomani avrà luogo una battuta di caccia al tacchino.
Da queste parti il

è più di un semplice tacchino
Benjamin Franklin, scienziato e padre fondatore degli Usa, lo riteneva decisamente più rispettabile dell'aquila calva, simbolo fiero e altisonante che fu ufficialmente scelto per rappresentare la confederazione di stati.





Se nel Congresso Nazionale degli Stati Uniti del 1782 la bold eagle la spuntò per forza, coraggio, libertà e immortalità, Franklin tenne a ribadire, in una lettera a sua figlia, che il tacchino, al confronto, era un uccello più onesto oltre che "vero nativo d'America".
Non è un caso se per la festa del Ringraziamento, è il simbolo, il cardine stesso della ricorrenza.
Per l’occasione, Thomas McCarthy ha radunato i suoi amici, tutti attorno al fuoco, per scambiare quattro chiacchiere e fare un breve bilancio della vita. Con un bastone, Thomas spinge un ciocco verso il centro del fuoco. Le fiamme fanno schioccare il nodo del pezzo di legno più grande.
Si libera un gioco pirotecnico di scintille che danzano per aria e lentamente, come lucciole, si disperdono nel buio.
Qui le regole sono rigide come il freddo invernale: ai più vecchi spetta il posto più vicino al fuoco mentre gli scoppiettii dei ciocchi riecheggiano tutt'intorno.
Dal capanno di fianco proviene un odore intenso di carne affumicata. Una ragazza sul patio della casa di fronte si spinge avanti e indietro sul dondolo, al ritmo di una canzone che proviene dalla radio.
Storie di vita si intrecciano, sguardi intensi e profondi. Ed è in questo momento così vero, così puro, in cui il mondo sembra sia immobile e tutto meravigliosamente perfetto, che occorre un segno che suggelli la fratellanza, questa comunanza di spiriti, il piacere di stare insieme per ciò che conta,
anche solo per un bicchiere
che sa di
verità
Wild Turkey è un nome perfetto: preludio simbolico di un momento intenso, la caccia al tacchino, che avrà il gusto di un grande bourbon.
All’unisono, dopo aver alzato i calici, gli amici ripetono quel nome e bagnano le labbra con quel sapore di amicizia.
Il vento scuote il grande noce fino alle radici, sollevando minuscoli vortici di paglia. Il freddo della sera si insinua sotto le giacche ed è tempo di rincasare, mentre il vento spinge il dondolo avanti e indietro al ritmo degli ultimi passi.